Le Piante Mediterranee dell’Alto Garda

L'Alloro e le piante aromatiche

A ulteriore dimostrazione delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, la sponda bresciana dell'alto Garda vanta una vegetazione tipicamente mediterranea con cipressi, allori, capperi, mirti, lecci, rosmarini, oleandri, palme, agavi e altre piante aromatiche, quali salvia, origano, maggiorana, menta, timo e melissa.

Lungo la costa alto gardesana, oltre alle più famose agrumicoltura, olivicoltura e viticoltura, di una certa importanza era anche la coltivazione dell’alloro (Laurus nobilis), pianta autoctona spesso presente negli oliveti e nei boschi, dalle cui bacche veniva estratto per ebollizione un pregiato olio medicinale, esportato soprattutto in Austria, Germania e Svizzera.

La produzione, riferita a Gargnano, si aggirava – alla fine dl XIX secolo – sui 300 quintali di olio all’anno. La produzione dell’olio medicinale è stata completamente abbandonata dal Dopoguerra, ma l’alloro è una pianta aromatica ancora molto diffusa e apprezzata e le sue foglie hanno numerose proprietà benefiche e cosmetiche.

Le piante aromatiche sono particolarmente diffuse e risultano ingredienti fondamentali delle ricette tradizionali locali: grandi cespugli di rosmarino, mirto, salvia, timo, menta caratterizzano orti e giardini dell’alto Garda, emanando un delizioso profumo.

I Capperi

Assai caratterizzante il paesaggio alto gardesano è la tipica presenza dei capperi, celebrati già dal Cinquecento da Agostino Gallo e da Bongiani Grattarolo. Lungo la sponda bresciana dell’alto Garda infatti crescono spontaneamente in rustici cespugli, in prevalenza nei muri in pietra a secco di limonaie e oliveti.

Capparis spinosa e Capparis rupestris sono le specie di capperi spontaneamente più diffuse che d’estate producono pregiati boccioli e frutti che insaporiscono molti piatti tradizionali gardesani.

Folti cespugli di capperi crescono spontaneamente nelle fessure dei muri in pietra di terrazzamento e di delimitazione delle limonaie, connettendosi quindi in modo assai caratterizzante alla antica coltivazione degli agrumi.

I piccoli boccioli ancora chiusi vengono raccolti delicatamente a mano, trattati con il sale perchè rilascino l’amaro che li caratterizza, fatti asciugare e conservati secondo la tradizione sotto olio di oliva o sotto sale e si consumano per insaporire piatti a base di pesce, carne, insalate. Si colgono anche i piccoli frutti (in dialetto denominati sochéte) con una porzione di gambo: conservati in salamoia risultavano ottimi per arricchire insalate e primi piatti.

La raccolta avviene a mano, spesso servendosi di alte scale o scalini per raggiungere i capperi che crescono alla sommità dei muri, quindi in situazioni relativamente pericolose. I capperi vanno raccolti quasi quotidianamente durante la stagione estiva, su muri assolati e con alte scale: proprio la problematicità della raccolta rende questi prodotti particolarmente ricercati e assai costosi.